Pillole di cultura finanziaria

Spunti per informarsi, capire e acquisire coscienza delle proprie scelte in campo finanziario.

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venerdì 23 luglio 2010

Di chi è la colpa? Non sempre della banca. Il problema può essere nella scarsa conoscenza.


Fondi comuni e Sicav. Uno strumento di investimento ritenuto molto "facile" da utilizzare...

... a patto di conoscerne il funzionamento e quindi non aspettarsi ciò che non possono dare!

Prendiamo spunto da un'interessante lettera pubblicata su "Il Sole 24 Ore" del 3 luglio 2010 per ragionare sulla necessità di approfondire un aspetto che ci pare interessante evidenziare: la necessità di conoscere - almeno a livello elementare - gli strumenti che si scelgono di utilizzare onde evitare amare delusioni a causa di aspettative assolutamente irrealizzabili.


Chi scrive lamenta il fatto che ha dato disposizione al suo intermediario di vendere un fondo ad una certa data, pensando di chiudere l'operazione ad un certo valore, mentre l'importo realizzato è stato parecchio inferiore alle aspettative.

Ci vengono in mente alcune considerazioni:
  1. Come mai il lettore dimostra un risentimento così forte, non solo verso l'attuale intermediario, ma anche verso tutto il sistema bancario? Perchè egli si sente così indifeso e impotente? Lo è davvero e sempre?
  2. Si sarà preso il tempo di leggere il documento informativo e di capire come tecnicamente funzionano i conferimenti / riscatti di un fondo comune o una sicav? Chi ha collocato lo strumento ha davvero fornito tutte le spiegazioni utili?
  3. La sua richiesta (chiaramente in buona fede) e le sue aspettative si fondano su un utilizzo corretto  di un OICR?
Proviamo ad azzardare alcune risposte:
  1. E' probabile che tale radicato risentimento derivi da due differenti aspetti:  A) l'approccio di mero collocamento (al di là dei proclami) di molti prodotti B) le asimmetrie cognitive che comportano una relazione in cui il cliente finale è parte debole a causa delle sue minori conoscenze, che generano  quindi insicurezza e insoddisfazione generalizzate. Forse, se nel tempo si fosse sviluppato un diverso rapporto, tale risentimento non avrebbe avuto motivo di essere. O perlomeno sarebbe meno diffuso.
  2. Prima di sottoscrivere un prodotto finanziario bisognerebbe informarsi a fondo in merito alle sue caratteristiche e leggere tutta la documentazione in merito. A cominciare proprio dai documenti informativi obbligatori per legge proprio per informare il sottoscrittore. Inoltre, sono facilmente disponibili ulteriori utili informazioni sia in rete, sia sulla stampa specializzata (non ci stuferemo mai  - a titolo di puro esempio - di proporre la lettura de "Il Sole 24 ore" dei giorni di sabato, domenica e lunedì in cui sono pubblicati articoli specifici). In questo modo si approccia il prodotto con la coscienza delle sue caratteristiche e - ancora più importante - del suo utilizzo.
  3. Ottenute le giuste informazioni si possono ragionevolmente evitare delusioni per un utilizzo "improprio" di un prodotto o strumento finanziario.
Quindi nel caso trattato, il cliente:
  • avrebbe potuto sapere che i fondi comuni / Sicav hanno tempi di investimento che, pur essendo regolamentati, possono variare in modo "relativamente" sensibile e quindi inficiare le aspettative di vendita ad un determinato valore. Si tratta di un fatto tecnico - peraltro influenzato da una discreta casualità - che nulla a che fare con un comportamento al di fuori delle norme.
  • se fosse stato correttamente informato, avrebbe saputo che gli OICR sono prodotti finanziari che NON sono stati pensati con l'ottica di fare trading e che quindi hanno dei limiti oggettivi che eludono la possibilità di vendere ad un certo momento ad un certo valore. Non a caso questi prodotti quotano una sola volta al giorno. Questo aspetto è tanto più rischioso quanto è alta la volatilità dei mercati. Peraltro, in condizioni "normali" la volatilità non assume i valori che stiamo ultimamente subendo. In altre parole -2% e + 2% su un intero mercato non sono performance "normali" i due giorni di mercato aperto.
  • esistono strumenti - concettualmente abbastanza simili, ma per alcuni aspetti tecnicamente assai diversi - che permettono proprio (anche) di fare acquisti e vendite al momento esatto in cui il mercato "incrocia" il prezzo stabilito. Infatti questi prodotti quotano in continuazione (esattamente come se fossero un azione). Quindi, da questo punto di vista, avrebbero soddisfatto esattamente le aspettative del lettore.
  • Non sempre si può incolpare la banca o l'intermediario. A volte si possono creare situazioni in cui sembra che si siano comportati in modo scorretto, quando in realtà hanno rispettato alla lettera le prescrizioni della normativa.
  • Sulla comunicazione con i sottoscrittori invece ci potrebbero invece essere enormi spazi di miglioramento... Le stesse spiegazioni fornite dal giornalista avrebbero potuto essere fornite con calma ed educazione direttamente da chi è stato contattato dal cliente. Ma questo è un'altro discorso.
Concludendo: bisogna cercare di conoscere a fondo TUTTE le principali caratteristiche di uno strumento perchè questa è l'unica strada per farne un uso proprio e foriero di possibili soddisfazioni.

E le previsioni del tempo questa volta non c'entrano niente...