Pillole di cultura finanziaria

Spunti per informarsi, capire e acquisire coscienza delle proprie scelte in campo finanziario.

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giovedì 24 marzo 2011

E io pago! Il problema delle obbligazioni (bancarie) in collocamento.



Eh si, il grandissimo Totò aveva decisamente ragione. Infatti la sua famosissima frase "E io pago!" si può adattare perfettamente a molteplici situazioni.

Oggi vorremmo proporVi una delle più comuni tra i portafogli che ci vengono sottoposti da valutare: le obbligazioni (in particolare bancarie) proposte in collocamento (o offerta che dir si voglia).

Prima di tutto chiariamo due concetti elementari chiedendoVi di perdonarci la fortissima semplificazione: 
  1. Le obbligazioni sono "prestiti" che, a determinate condizioni di legge, i risparmiatori  erogano a chi le emette per finanziarsi per un certo periodo. Logicamente dietro corrispettivo degli interessi e, a scadenza, della restituzione del "prestito".
  2. Il collocamento o offerta è il periodo in cui questi titoli possono essere venduti prima che "vadano" sul mercato e quindi abbiano una quotazione ufficiale, trasparente e uguale per "tutti". Sempre se la banca decide di quotarle ufficialmente...
Ora vi presentiamo un estratto di un prospetto informativo che deve (il condizionale sarebbe più corretto) essere consegnato durante la fase di collocamento e comunque prima della sottoscrizione. La legge lo prevede proprio per rendere edotto e quindi tutelato qualsiasi possibile sottoscrittore rispetto alle caratteristiche del titolo che vorrebbe acquistare.

O più probabilmente che gli viene proposto con grande solerzia e il motivo sarà a breve chiarissimo.

Ricordiamo solo che per ingrandire un'immagine basta fare "click" con il mouse sopra l'immagine stessa.

Il documento è stato volutamente reso anonimo perchè l'obbiettivo dei nostri inverventi NON è di "sparare" contro chicchessia, ma di permetterVI di apprendere dei concetti che speriamo possano esserVi utili.

Per cortesia, massima attenzione ai passaggi seguenti.


Da una semplice, banale e veloce lettura del prospetto informativo possiamo scoprire alcune notizie MOLTO utili su cui ragionare con la massima attenzione.
  • Pago (attenzione NON investo) 100 di valore nominale per acquistarla.
  • Su 100 che pago in realtà investo solo il 96,29% mentre ben il 3,71% sono i costi totali in fase di sottoscrizione e addirittura il 2,90% sono costi di collocamento!! Nota: il 2,90% su 3,71% è la bellezza del 78,16%. Quindi il costo tecnico è solo il 21,84% del costo totale! Pago molto di più la vendita che la sua componente tecnica.
Perchè allarmarsi? Per il semplice fatto che collocamento = vendita e quindi su 100.000 € di investimento la bellezza di 2.900 € servono a pagare chi mi vende il titolo (sempre prima che vada a mercato). In altri termini un'esagerazione.

A questo punto il dubbio amletico è: ma quanto renderà questa fantastica emissione obbligazionaria? 

Vediamolo:


Nel caso (a nostro umile parere) fantascientifico caso che l'Euribor 3 mesi cresca nel periodo 2010-2016 soltanto del 35% all'anno (che per la cronaca fa circa il 505% cinquecentocinque per cento in sei anni!) lo scenario positivo ci prospetta una cedola del 2,144% annuo.

Sic!

Adesso sarebbe utile chiedersi cosa accade quando il nostro titolo "Star Trek" viene finalmente quotato e qui Vi riserviamo la nuova sorpresa che vi spieghiamo con un estratto di un grafico (che peraltro tra poco vedrete completo):


Cosa è accaduto di curioso? Che, guarda caso, il prezzo (che ricordiamo viene determinato dalla legge della domanda e dell'offerta) si è schiantato a poco più di 93! Strano? No, affatto: semplicemente il mercato come dicono a Napoli "non è fesso" e ha deciso che non ha nessun valido motivo per pagare quel 3.71 % di costi che abbiamo visto. Non solo visto che la differenza tra 100 e 93,2 (circa) fa 6,8 che è maggiore di 3,71, il mercato ha anche scontato qualche altro aspetto che capiremo tra poco. Quindi secondo il ragionamento "o abbassi il prezzo o te lo tieni" il prezzo è comprensibilmente crollato.

Proviamo a fare una nuova considerazione: era meglio acquistare durante il collocamento o subito dopo (ammesso che fosse davvero un titolo interessate)? Pagare 100 o pagare poco più di 93? Anche se a scadenza verrà comunque rimborsato a 100 la differenza ci pare davvero importante.

A questo punto immaginiamo che qualche inguaribile ottimista, osservando il grafico precedente possa esclamare "Già, ma guarda il prezzo come sta salendo in fretta!".

La risposta è nel secondo grafico: quello completo fino alla quotazione ad oggi:


Ahi, ahi, altri 3 punti circa in meno... Mancava un ultimo tassello alla valutazione: l'efficienza in termini di rendimento rispetto a diversi parametri (emittente, redditività, rischio ecc.) e il mercato ha pesantemente colpito.

Non solo: vedete quelle strane barrette grigie in basso sotto il grafico? E notate come sono piccine? Ebbene quelle barrette indicano i volumi (cioè le quantità di scambi) di quel titolo che come avete ormai capito sono bassissimi. Sentiamo già la domanda "Ma a me cosa importa?". Importa e molto visto che con un titolo poco liquido e quindi poco scambiato, in caso di possibile stato di necessità, avete la scelta tra due possibilità interessanti:
  • Tenervelo fino a scadenza (ma non avevate urgenza di liquidità per la casa del figlio?).
  • Svenderlo a un prezzo molto più basso di quanto lo avete pagato in collocamento cioè 100.
Ora salutiamo chi ha avuto la pazienza di leggerci con un'ultima domanda:

Se al prezzo di 100 il titolo avrebbe potuto (ricordate lo scenario positivo?) rendere (forse!) il 2,14,% a  un prezzo di 90, 82 quanto rende (certamente) oggi? Di più o di meno? Tanto o poco?

Proprio con l'ultimo prezzo disponibile di 90,82, il rendimento effettivo netto diventa addirittura il 3,962% con un incremento enorme rispetto a chi lo ha acquistato a 100 in collocamento!

P.S. Quindi quando Vi dicono: "Guardi ho un ottima obbligazione della nostra banca" prima di acquistare in collocamento pensateci MOLTO BENE e, almeno pretendete il documento informativo a cui dare una breve occhiata alla voce costi.

2 commenti:

  1. Ciao! sul sito della Consob il primo studio è stato fatto nel 2000

    Il mercato primario delle obbligazioni bancarie strutturate - Alcune considerazioni sui profili di correttezza del comportamento degli intermediari
    G. D'Agostino e M. Minenna
    N. 39 Studi e Ricerche (Giugno 2000)

    Guido

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  2. Ciao Guido,
    conosco quello studio, ma non l'ho riportato per alcuni precisi motivi che credo sia giusto spiegarti:

    A) Il tema non era quello. Infatti NON ho volutamente parlato di obbligazioni STRUTTURATE (tema specifico ben evidenziato anche nel titolo, che peraltro tu hai giustamente riportato, del Quaderno della CONSOB). Infatti lo studio disquisisce della composizione delle obbligazioni strutturate che sono una particolare categoria di obbligazioni e della variazione di prezzo delle sue componenti in funzione proprio della loro specificità. Io invece ho parlato di costi (e conseguenti inefficienze) tra la fase di collocamento e quella di trattazione sui mercati. Che è appunto un argomento completamente diverso.

    B) Voglio mantenere gli argomenti a un livello comprensibile a tutti coloro a cui sono destinati e che non hanno una specifica preparazione tecnica.

    C) Desidero che, possibilmente, gli interventi siano letti e non scartati a priori. Questo proprio perchè l'umile obbiettivo, è di diffondere la cultura finanziaria elementare che tanto manca nel nostro Paese, la cui carenza crea i danni ai risparmiatori che tutti conosciamo. Ora, secondo te, se mi metto "a freddo" a parlare di: obbligazioni strutturate, derivati, pay-off, reverse convertible, cosa farebbe il possibile lettore? Le legge (e quindi impara qualcosa di utile) o le cestina immediatamente?

    Ti ringrazio moltissimo comunque per il tuo contributo.

    Roberto.

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